Come funziona la scuola ad Haiti? Male! Le scuole pubbliche sono gratuite, ma gli studenti devono procurarsi libri, zainetto e uniforme scolare. Le scuole sono sovrappopolate e ci sono classi con un numero d'alunni che va dai 50 ai 100. Gli insegnanti sono "malpagati" o "non-pagati". Le scuole private, invece, hanno disponibilità di posti e funzionano (ma non troppo). Basta pagare dai 70 ai 400 dollari l'anno.
Alla "Institution Mixte la Providence de Sibert" non si paga niente perché ci sono, tra gli altri, gli amici di "ABC" a sostenere negli studi questi giovani!
La Fondazione "Lakay Mwen" é a Port-au-Prince dal 2000 e nel 2003 cominciò l'esperienza della scuola primaria (elementare e media), "L'Institution Mixte la Providence de Sibert, per far studiare il maggior numero di bambini poveri della zona. Nel giro di pochi anni la scuola arrivò ad accogliere fino a 450 alunni. Infine, dal settembre 2005, grazie alla collaborazione con "ABC", è stato possibile dare il via, nella stessa struttura, con orario pomeridiano, ad una scuola media superiore (il liceo). Si tratta di un percorso didattico-educativo che mira ad accompagnare i bambini lungo uno sviluppo socio-culturale di crescita personale, dai 7 anni fino a quando diventeranno grandi. Infatti, che senso ha insegnare loro a leggere e a scrivere, comunicare il senso di etica e di morale, dar loro una speranza per il futuro e poi abbandonarli quando hanno 12-13 anni alla fine del primo ciclo di studi?
Il 90% dei bambini che sono ospitati nella scuola vivono in famiglie molto povere, incapaci di provvedere ai loro studi primari, figuriamoci alla scuola superiore! Adesso, invece, hanno anche loro la possibilità di proseguire gli studi.
I problemi, però, non mancano. I problemi più grandi sono la scarsa formazione degli insegnanti e le famiglie degli alunni che sono completamente assenti.
La scarsa formazione è un problema in quanto gli insegnanti, anche se sono delle brave persone molto volenterose, mancano di una capacità didattica adeguata. Sarebbe necessario aumentare i corsi di aggiornamento, che già in parte frequentano, al fine di dare loro una preparazione più grande. Questi amici, tanto per dirne qualcuna, usano quasi esclusivamente i libri, scrivono molto sulla lavagna, la loro didattica si basa soprattutto sul far imparare tutto a memoria e far ripetere le lezioni agli alunni come dei pappagallini; danno poco spazio al confronto, alla riflessione personale, all'interazione professore-allievi, non sollecitano il dibattito e non sviluppano l'autonomia di pensiero dei bambini e dei giovani. Si impara a memoria e basta.
Questo é il sistema che si usa nelle scuole in Haiti. Gli stessi insegnanti hanno avuto questo tipo di formazione ed è l'unico modello che sanno trasmettere. Il Ministero dell'Educazione Nazionale conosce la situazione, ma non sa come farvi fronte. D'altra parte la storia di Haiti spiega e giustifica questa realtà: colonialismo, governi corrotti e dittature si sono susseguiti creando squilibri e priorità diverse. Insomma, la scuola è un punto sul quale lavorare... e molto! Un'altra grande difficoltà è rappresentata dalle famiglie. Molti bambini e giovani vivono situazioni familiari difficili e particolari. Famiglie molto povere, composte in maggioranza dalla sola madre e da almeno una mezza dozzina di figli che, a volte, vivono con zii, nonni, cugini, patrigno o matrigna, o anche ospiti delle famiglie dei vicini.
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