Haiti - Anche i poveri vengono sequestrati a Port-au-Prince
19/02/2007 - 7.41: Un segnale preciso della delinquenza della capitale haitiana: sequestrare anche i poveracci. Secondo la logica dei prepotenti questi sequestri diffusi e indiscriminati dovevano servire a far capire a tutti chi erano i "padroni" della città.
Per settimane le cose sono andate avanti così e, insieme a qualche ricco borghese, sono finiti sequestrati, e in un paio d’occasioni uccisi, anche una quarantina di alunni, figli di famiglie modeste o disperate come i rapitori.
Anche il quartiere di Marin, quello nel quale è la scuola "de Sibert" aiutata da ABC, è diventato presto luogo di battaglia, tanto da costringere, a dicembre, la chiusura anticipata della struttura. Poi, finalmente, dopo molti morti e tanta paura, l’arrivo della polizia e la sua presenza stabile sul territorio, insieme alle forze dell’ONU. La vita è ricominciata nel quartiere e nella scuola.
In una delle operazioni di polizia nella vicina Città Soleil ci sono stati 5 morti e 12 feriti in seguito agli scontri avvenuti tra forze ONU e bande armate. L'obiettivo dei Caschi Blu era quello di prendere il controllo di edifici da cui partono operazioni contro le forze dell'ordine haitiane e le pattuglie internazionali. In una delle pochissime notizie che arrivano da Port-au-Prince, il portavoce della polizia Onu, ha detto: "Intendiamo continuare con la nostra offensiva e nei prossimi giorni interverremo decisamente in altri quartieri a rischio".