12/04/2009 - 6.28: Sull’onda emotiva del dramma che stanno vivendo i nostri amici abruzzesi e approfittando del week-end pasquale il ministro Tremonti ha ideato un atto di “sciacallaggio” nei confronti di un terremotato “Terzo settore”: si è inventato, prendendo forse spunto dal suggerimento della Emma Bonino relativo all’utilizzo dell’8 per mille da destinare alla ricostruzione delle zone terremotate, l’inserimento “forzato” dell'Abruzzo nell'elenco delle causali di destinazione per il 5 per mille.
Volendo essere “antipopulisti” e, forse, anche cinici a noi quest’idea sembra iniqua perché:
1) spoglia un altare per vestirne un altro, avvilendo finanziariamente, più di quanto già non lo sia, un Settore, il Terzo, che lavora tutti i giorni per aiutare altri “terremotati”, in Italia e nel mondo, e per il quale il 5 per mille è una risorsa preziosa che, allo stato delle cose, rivitalizza le entrate a favore del mondo del volontariato sempre più in diminuzione (giova ricordare che l’ultima Finanziaria ha ulteriormente dimezzato, rispetto al già misero 2008, l’aiuto pubblico allo Sviluppo, ovvero Cooperazione internazionale, che è sceso a livelli mai raggiunti prima: lo 0,11-0,12 per cento del Pil);
2) crea una graduatoria della disperazione e mette in competizione realtà difficili e ai margini, in Italia e all’estero;
3) suscita uno “scontro religioso” in quanto è inspiegabile, a questo punto, perché non si dovrebbe piuttosto ricorrere all’8 per 1000 (che è il meccanismo mediante il quale lo Stato italiano, attraverso la scelta dei contribuenti, devolve l’8 per mille dell’intero gettito fiscale IRPEF alla Chiesa cattolica o ad altre confessioni ), tanto più che esso è già destinabile, secondo la legge, ad affrontare “ le calamità naturali”, al contrario del 5 per mille. Oltretutto, nel 2006 il gettito derivante dal 5 per mille fu di circa 329 milioni di euro, mentre quello dell’8 per mille di 930 (nel 2007 il gettito derivante dall’8 per 1000 è stato di 991 milioni mentre quello del 5 per 1000 non potrà essere superiore i 250 milioni che è il tetto fissato con un Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 16 marzo 2007);
4) deresponsabilizza, nei confronti del Terzo Settore, l’autore di questo “sciacallaggio” che si nasconderà dietro la non obbligatorietà della scelta dei contribuenti.
Buona Pasqua e Pasquetta a tutti.
“A, B, C, solidarietà e pace – ONLUS”
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