13/11/2010 - 5.57: E’ come quando arriva un terremoto: stai fermo perché hai paura di contribuire, muovendoti, a far crollare tutto. E’ avvenuta la stessa cosa con il 5 x mille: tutti tacevano aspettando il sisma della scure della Finanziaria. Nessuno osava parlare! Ed ecco, finalmente, la nuova formulazione del comma 47 del maxi-emendamento dove si destinano 100 milioni alla “proroga della liquidazione del 5 per mille” (l’anno passato erano stati 400), 30 milioni (oltre i 60 già stanziati) al sostegno all'editoria (carta), 245 milioni alle scuole paritarie e 375 milioni alla partecipazione dell'Italia agli organismi internazionali. E così, se da una parte si mette fine alla polemica aperta con il mondo cattolico, dopo il taglio del 47% (253 milioni), fatto precedentemente, ripristinando la cifra storica che sempre è stata riconosciuta alle scuole paritarie, ovvero private, dall’altra si taglia il 75% (rpt. 75%) al fondo del 5 x 1000 destinato al Terzo Settore. Per non parlare, a proposito di tagli, di quelli fatti alla Cooperazione allo sviluppo che ha visto ulteriormente dimezzati, rispetto al dimezzamento dello scorso anno, i suoi fondi.
Insomma, c’è chi è soddisfatto e chi lo è un po’ di meno. La scuola pubblica statale non lo è, la scuola privata è invece contenta; i giornali, per come si era messa, sono abbastanza contenti; i funzionari italiani che lavorano con e negli organismi internazionali sono molto contenti; tutta la parte debole del nostro Paese non è per niente contenta perché questo 75% in meno, che si va ad aggiungere al dimezzamento dei fondi per le politiche sociali, andrà a colpire proprio chi ha più bisogno.
Evitiamo commenti e ci limitiamo ad una riflessione: sarebbe forse più onesto, accantonando le ipocrite retoriche sull’aiuto, sulla solidarietà, sui bambini che muoiono di fame, sulla famiglia, sui telefoni azzurri, blu, rosa, verde, lillà, dire chiaramente: non ce ne frega niente di chi sta male!
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